Vini alcol free - Guida all'approccio corretto - Myalcolzero

vino alcol free

Il vino alcol free è entrato a gran voce fra le ultime tendenze globali. Scopri come avvicinarti nella maniera corretta a questo mondo da imprenditore e/o consumatore.

Tempo di lettura 7 min

Parlare di vino alcol free suscita, senza dubbio, curiosità nonostante la contrarietà di chi ancora storcerà il naso sentendolo anche solo nominare. Al di là delle polemiche, la richiesta globale è in crescita ed è giusto offrire la corretta visuale sul prodotto e sul relativo mercato.

Snoccioliamo passo passo ciò che è fondamentale sapere partendo dalla prima domanda in ordine di importanza.

Perché il consumatore e di conseguenza il mercato richiedono vini alcol free? I motivi sono principalmente tre: 

  1. Senza alcol: significa poter bere una quantità "illimitata", senza incorrere in rischi per la salute, evitare brutte figure, o semplicemente svegliarsi con il mal di testa. Risulta quindi adatto al consumo anche in gravidanza;
  2. Ipocalorico: l'alcol è una sostanza calorica e di fatto si possono ottenere prodotti analcolici contenenti 1/8 delle calorie rispetto ai lontani parenti alcolici. Risulta quindi adatto a diete e sportivi in genere;
  3. Religione: il consumo di prodotti alcolici per i nati in occidente è considerato più o meno normale; non si può dire altrettanto però per altre parti del mondo in cui per motivi religiosi è proibito il consumo di alcol.

Questi sono i 3 principali motivi che spingono il consumatore a richiedere il prodotto analcolico, ma vi siete mai chiesti con quale obiettivo è nato il vino alcol free?

La risposta a questa domanda è forse il punto cardine di tutta la questione, come avrete modo di capire in seguito.

L'obiettivo, di fatto, non sembra essere chiaro a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo ed è l'esatto contrario di ciò che normalmente pensa.

"l'obiettivo del vino alcol free è portare il frutto della terra a persone che NON bevono alcol."

Il vino alcol free si inserisce nella logica per la quale in una popolazione in cui non si fa utilizzo di alcol vi è una lacuna sulla possibilità di assaporare, soprattutto al pasto, un qualcosa che sia più amabile di una cola, di un tè, di un'aranciata o della semplice acqua.

Facciamo degli esempi:

provate ad immaginare di vivere in Arabia Saudita, di non poter consumare abitualmente vino e chiedetevi: con un piatto di carne potrei gradire maggiormente un vino rosso dealcolato rispetto ad un'aranciata? E ancora, con dei piatti di pesce potrebbe essere più soddisfacente abbinare un vino bianco dealcolato piuttosto che una cola o della semplice acqua?

Ebbene noi crediamo che questo contesto sia l'esatto inserimento di mercato del vino alcol free.

Da questo presupposto nascono successivi ragionamenti:

se mi rivolgo a chi non beve alcol, e forse non ne ha mai bevuto, che senso ha rincorrere necessariamente il gusto del vino tradizionale, soprattutto se questo porta ad aggiungere aromi chimici o sostanze di dubbia provenienza?

Che senso ha paragonare il vino tradizionale al vino alcol free se questi prodotti si rivolgono a clientele e palati diversi?

Prendiamo in prestito l'esempio del caffè: chi lo beve amaro non lo beve zuccherato e viceversa, eppure la stessa bevanda con due gusti antitetici fra loro soddisfa due esigenze diverse.

Da qui l'idea di offrire per la prima volta un prodotto vinicolo a persone che normalmente non ne fanno uso, ma dal gusto inevitabilmente diverso.

Una volta incamerato il concetto, si capisce come i vini alcol free non siano diretti concorrenti del vino tradizionale, ma prodotti paralleli che non faranno altro che aumentare la produttività vitivinicola complessiva.

Ovviamente tra i potenziali consumatori alcol free potrebbero rientrare persone che vogliono ridurre il consumo di alcol o che, per ragioni di salute, dipendenza ed altro, non potranno o vorranno fare ancora uso di alcol. 

 

vini analcolici

Come avvicinarsi correttamente ai vini alcol free?

La bollicina, senza dubbio, mitiga meglio l'assenza di alcol rispetto ai vini fermi. Quindi, se da occidentale dovessi avvicinarmi per la prima volta a questa bevanda, sceglierei senza dubbio un prodotto frizzante.

Al di là di questo "escamotage" molto pratico, se ci si vuole davvero avvicinare alla comprensione di queste bevande, occorre compiere uno "switch" mentale.

Assaggiare il prodotto senza aspettative e senza parallelismi con il vino tradizionale è la chiave per godere pienamente di questa esperienza.

Anche in questo caso prendiamo in prestito un esempio:

se durante un viaggio all'estero siamo così folli da ordinare un piatto di spaghetti alla carbonara, 9 volte su 10 rimarremo delusi. Non era buono dunque? Niente affatto, semplicemente la nostra aspettativa su quel piatto era diversa. 

Se invece ci limitassimo ad assaggiare questo piatto alla carbonara senza aspettative e termini di paragone, potremmo probabilmente trovarlo piacevole.

Assaggiamo e senza iniziare a paragonare domandiamoci: questa "cosa" che sto bevendo, al di là di che cosa sia, mi piace o non mi piace?

Qualcuno potrebbe dire: "mi piace, ma non è vino". Esattamente! Non è vino, ma è vino alcol free!

Quando assaggiamo il prodotto, poniamoci queste domande:

Questo vino dal gusto nuovo e innovativo è di mio gradimento? Lo trovo comunque più piacevole rispetto al bere semplicemente acqua? Lo trovo più sano e gradevole di una qualsiasi altra bevanda analcolica? 

Questo sapore che serve a soddisfare nuovi e variegati palati può entrare a far parte delle mie scelte quotidiane, settimanali, o mensili?

Per concludere, torniamo all'esempio del caffè: se lo prendete amaro, quanto ci avete messo ad abituarvi a berlo così?

Il primo caffè amaro vi è piaciuto? Di solito no, ma la cosa curiosa è che una volta abituati non tornereste più indietro.

Sappiate che ai vini alcol free ci si può abituare altrettanto velocemente.

Scegliere il tuo primo vino alcohol free

Innanzitutto in commercio è possibile trovare prodotti considerati analcolici ai fini normativi, ma che contengono ancora piccole percentuali di alcol.

É facile trovare prodotti che contengono lo 0,5% di alcol nonostante siano venduti come analcolici. Leggete bene la retro-etichetta se volete essere sicuri di bere analcolico 0.0%!

Si possono trovare sia prodotti che non contengono conservanti, grazie a un processo di pastorizzazione, sia prodotti che utilizzano conservanti per allungarne la scadenza. Qui la scelta è personale, la nostra visione è quella di abbandonare qualsiasi strategia volta ad intaccare la salubrità della bevanda per offrire un prodotto davvero salutare al 100%. La domanda che ci guida nelle nostre scelte è: "lo darei a mio figlio?"

Per quel che riguarda i metodi di dealcolazione, i risultati sono simili sia per il metodo di distillazione a freddo sottovuoto, sia per quello ad osmosi inversa. In base alla nostra esperienza, avviata nel 2012, ci troviamo più in sintonia con il metodo ad osmosi inversa che evita di far evaporare assieme all'alcol parti di preziosa acqua vegetale presente nel vino di partenza. Secondo alcuni il metodo di distillazione a freddo preserva meglio gli aromi, ma noi non riscontriamo evidenti differenze a prodotto finito, piuttosto ci sembrano presenti aromi aggiunti nella "liqueur".

C'è da dire che non esiste un vero disciplinare su questo prodotto ed facile incappare in prodotti ricchi di aromi chimici che ne mascherano i difetti; anche se a primo impatto possono sembrare migliori, vi renderete conto già dopo un bicchiere di quanto essi siano nauseabondi. Al contrario, se il prodotto è del tutto naturale, noterete che la bottiglia finirà in un lampo.

vini senza alcool

Le caratteristiche peculiari dei vini alcol free

Togliere alcol dal vino porta senza dubbio a cambiamenti sensoriali: quest'ultimo è difatti una sostanza volatile, veicolo per gli odori (quasi tutti i profumi contengono etanolo).

Indiscutibilmente il naso è normalmente carente e piatto rispetto al vino tradizionale.

Non solo i profumi ma anche i sapori come il dolce, l'amaro o la densità e struttura del vino sono accentuati dalla presenza di etanolo.

Di fatto, tra le principali caratteristiche dell'alcol free, risulta subito evidente una parvenza "annacquata", soprattutto nei fermi (da qui il consiglio di iniziare con una bollicina).

Per colmare un po' questa caratteristica si suggerisce spesso di assaggiare i vini fermi, in particolare il rosso, non a temperatura ambiente ma un po' più freschi, sui 10-12°gradi.

Mentre per bianchi, rosati e bollicine la temperatura corretta è di 5-6°gradi. *Attenzione all'utilizzo del freezer perché questi prodotti ghiacciano facilmente.

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Capire il business

Nella nostra breve storia abbiamo visto imprenditori sprecare enormi possibilità di crescita soltanto perché non avevano capito correttamente dove inserire questo prodotto e a chi rivolgerlo, poiché spaesati durante l'assaggio.

I vini alcol free sono diversi perché si rivolgono a palati e clienti diversi, perdersi in paragoni non ha alcun senso.

Sei hai letto con attenzione questo articolo, avrai capito l'enorme potenzialità di questo mercato in cui ci si può posizionare ancora bene.

La richiesta è in crescita più o meno in tutto il globo, con Stati Uniti, Australia e nord Europa in primis, davanti persino ai Paesi a prevalenza musulmana.

Alla luce di quanto detto, il vino alcol free sembra essere molto più di una semplice moda; da qui una semplice considerazione: le persone che non bevono alcol al mondo sono di più di quelle che ne fanno uso, quindi valuta con attenzione la potenzialità di questo mercato.

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1 commento

  • Cristina il giorno

    Articolo chiaro con ottimi spunti di riflessione per chi non conosce, come me, ancora questo nuova frontiera del vino.

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